IFE Italia

Il fascismo in diretta Ungheria 2011

di Agi Berta
mercoledì 3 agosto 2011

dal sito "Cogito ergo sum" http://www.fondfranceschi.it/cogito...

Osservare in diretta la manipolazione delle coscienze e l’instaurarsi di un regime è un’esperienza interessante benché inquietante. Da alcuni giorni leggo solo giornali ungheresi e vedo tg ungheresi. Volutamente evito la stampa ungherese estera – la Voce del popolo in edizione americana sic! – l’unica di orientamento di sinistra, perché solo facendo una full immersion “patriottica” posso, forse, capire qualcosa della mutazione antropologica in atto.

Il governo attuale di Viktor Orban, dopo aver cementato il proprio potere attraverso una costituzione che l’UE giudica autoritaria e filo-fascista, ora sta procedendo ad un lavaggio del cervello capillare.

La legge bavaglio aveva messo KO la stampa libera. Certo, continuano ad esistere ancora i giornali dell’opposizione ma il tono degli articoli è soft, le blande denuncie sono talmente politically correct che non solo perdono la loro efficacia ma diventano poco comprensibili per il lettore medio. Capisco i timori dei redattori, le multe previste per articoli che “gettano discredito sull’ operato del governo” sono salatissime, capaci di far fallire un giornale di media diffusione. Una curiosità: la direttrice del Tribunale dei media (Mediahatosag) è un’insegnante di musica della mia città che decenni fa avevo conosciuto personalmente. Ricordo una donna intelligente e vivace che allora aveva diretto con competenza e impegno la sala dei concerti di Zalaegerszeg. Cosa ha a che spartire con i giornali? Beh….una certa esperienza ne aveva sicuramente acquisito negli anni novanta quando aveva diretto un giornalino pornografico, fallito dopo appena 6 mesi. E ora lei è il padrone assoluto dei media in Ungheria.

Le vie del signore sono assai contorte anche su queste latitudini…

I tg mi fanno tornare indietro 40 anni. Nello stile e nella sostanza: l’Ungheria è il più bel paese del mondo, siamo” il mazzolino di fiori sul cappello di Dio”come recitava una celebre poesia di Petofi che l’occidente peccaminoso, cosmopolita e liberale vuole distruggere. L’occidente peccaminoso, cosmopolita e liberale è l’UE.

Nei talk show gli invitati sono prevalentemente filo-governativi che per dare una parvenza di discussione con veemenza affrontano temi insignificanti come il furto delle arnie con le api. Ma non parlano mai dei problemi veri: della disoccupazione, del lavoro nero, della povertà imperante e soffocante. (Una piccola statistica personale: la pensione di mia madre – tecnico di radiologia - non basta per pagare il riscaldamento nei mesi invernali. )

Non manca invece mai il riferimento alle minoranze che vivono nei paesi limitrofi. Ultimamente è stata dichiarata festa di lutto nazionale l’anniversario del trattato di Trianon (1920), che aveva privato l’Ungheria metà dei propri territori. Il riferimento all”’Ungheria storica” manca però di un dato imbarazzante: di quel “paradiso terrestre” solo il 48% della popolazione era ungherese. E di quel 48% facevano parte anche gli ebrei, che poco dopo sono stati privati della loro cittadinanza e spediti ad Auschwitz. Come non se ne parla dei 3 milioni di ungheresi , braccianti affamati che avevano dovuto lasciare il paese e cercare di sopravvivere in America. Senza loro la percentuale sarebbe scesa a 40%...ma queste incongruenze sono fastidiose, dunque non se ne parla.

Non si parla nemmeno della diminuzione dell’obbligo scolastico, che era il fiore all’occhiello dei magiari quando, ben prima di tante nazioni europei era portato fino a 18 anni. Ora siamo tornati alla scuola dell’obbligo fino a 15 anni.

Proprio oggi il premier ha dichiarato che manifestare e protestare contro il governo è un atto equiparabile al tradimento della patria. Dunque, sono atti perseguibili dalla legge. Questa è l’ultima invenzione del potere: alto tradimento. Ora vogliono incriminare legalmente tutti i premier precedenti del centro sinistra, da Meggyesi a Gyurcsany per alto tradimento. In una democrazia i governi sono giudicati dal voto popolare, ma l’Ungheria non è un paese democratico. Qui vogliono processare e mettere in galera tutti i membri dei governi precedenti. Un po’ come nei tempi di Rakosi…..Solo che allora c’era un cambiamento di regime, con tanto di resa dei conti. Non c’è incongruenza, anche ora è in atto un cambio di regime.

Il licenziamento di 550 persone – i migliori cronisti, redattori alcuni premiatii Pulitzer, ma anche i loro collaboratori - dal tv di stato aveva una certa risonanza internazionale, ma nessuno parla del licenziamento delle decine di miglia di dirigenti, presidi ecc competenti e bravi cui l’unica pecca è che sono critici, o considerati politicamente poco affidabili. Mi sembra di stare negli USA degli anni ’50.

Uno dei miei amici più cari, un medico, dirigente e responsabile dell’igiene della regione sud-ovest del paese è stato licenziato senza nessun motivo. Ora si occupa dei suoi piccioni e dei suoi conigli in attesa del processo. Perché non si arrende. Lui è un tosto. Ma sono pochi chi tentano la via legale per far riparare un illegalità palese. Il governo aveva dato mano libera per 3 mesi di procedere con le epurazioni che sono concluse il 1 luglio. Fino a quella data potevano anzi dovevano licenziare chiunque, senza nessun contenzioso, nessuna possibilità di opposizione. Questi tre mesi avevano creato un clima di gelo e di paura. Amici storici non si salutano più….per paura di essere considerati simpatizzanti o semplicemente solidali.

Ancora non è richiesto lo stato di famiglia su basi razziali, ma essere ebreo è un handicap se cerchi lavoro o se partecipi a concorsi. Solo ora sto scoprendo di avere degli amici ebrei. Prima non lo sapevo nemmeno. Ora la “gente” mi informa. Mentre è diventato rassicurante chi è cattolico praticante


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