IFE Italia

"Lacrime e sangue"

sintesi della manovra del governo Monti presentata ieri al Parlamento
martedì 6 dicembre 2011

una prima sintesi della manovra dai siti:

http://www.milanoweb.com

www.lastampa.it

Un pacchetto da 30 miliardi di cui circa 13 miliardi di riduzione delle spese ed il resto proveniente dal aumento delle entrate (leggi tasse).

Il correttivo si articola su 3 capitoli rappresentati da: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo, che vanno a intervenire, principalmente su: pensioni, ICI (nella nuova versione denominata IMU), provincie e beni di lusso.

Per quanto riguarda il sistema pensionistico si va dal passaggio al contributivo per tutti dal 2012 (sarà pro-rata per quanti, fino a quest’anno, erano in vigenza di retributivo) ad un unico riferimento temporale per la pensione di anzianità (rinominata ’anticipata’) che prevede 41 anni di contribuzione per le donne e 42 anni per gli uomini (gli autonomi dovranno aggiungere altri 6 mesi) fino all’abolizione delle finestre mobili per il pensionamento di vecchiaia che comincerà da 62 anni dal 2012 e 66 anni entro il 2018 (sia donne che uomini).

Ma la misura più imminente sul tema è relativa alla famigerata de-indicizzazione delle pensioni attuali, annunciata (tra le lacrime) dal Ministro Elsa Fornero, che salvaguarda solo le pensioni di importo fino al doppio della minima (entro 935 euro mensili); previsto, invece, un contributo di solidarietà dalle maxipensioni.

Ritorna, poi, l’ICI per tutti, anche qui con una variazione di nome, dato che l’imposta sul patrimonio immobiliare si chiamerà IMU (Imposta Municipale Unica) che colpirà i fabbricati nella misura dello 0,76% (0,4% per l’abitazione principale o affittata) sulla nuova rendita catastale rivalutata del 60%.I Comuni, poi, potranno decidere di aumentarla fino allo 0,3% (con il ’massimo’ dello 0,2% in caso di abitazione "principale").

Altre imposte colpiranno i beni considerati di lusso, come le auto che saranno colpite da un aumento del bollo di € 20 per ogni KW superiore al limite dei 170, le imbarcazioni assoggettate ad una tassa giornaliera di stazionamento nei porti o di navigazione in acque pubbliche e gli aereomobili che contribuiranno in base al peso.

Per quanto riguarda le spese pubbliche, il "grosso" della Manovra, sul tema, verte sull’eliminazione delle giunte provinciali e la riduzione dei consiglieri, il calo dei componenti delle Authority, l’abolizione del doppio stipendio per i membri del Governo e la soppressione di alcuni enti tra cui Inpdap e Enpals che saranno assorbiti dall’Inps.

La manovra contiene anche una tassa del 1,5% sui capitali "scudati" mentre prevede la possibilità di aumentare le aliquote IVA di 2 punti riguardati l’ordinaria e la ridotta (attualmente 21%, recentemente aumentata di 1 punto, e 10%, finora immutata) che potrebbe diventare operativa se non saranno bastati i tagli alle agevolazioni fiscali e assistenziali.

Invece il settore finanziario viene interessato dall’ampliamento del bollo (attualmente in vigore sui conti correnti) agli altri prodotti finanziari.

Sul piano dello sviluppo la squadra dei tecnici ha messo in pista la liberalizzazione dei farmaci di fascia C e gli orari dei negozi, la deduzione della quota di IRAP relativa al personale dipendente da Ires e IRPEF, in abbinamento alla previsione di sgravi per chi assume donne e giovani.

Poi, la defiscalizzazione degli utili reinvestiti e un fondo di garanzia per le PMI di circa 20 miliardi (che si spera non debbano passare per i soliti canali "istituzionali" che sono fortemente condizionati dal clientelismo e dalle ingerenze partitiche).

Infine la manovra introduce un taglio al cuneo fiscale attraverso uno sgravio Irap per le imprese che assumano lavoratori under-35 e donne da un miliardo di euro all’anno. Dai 4.600 euro attuali il costo del lavoro che diventa deducibile dall’Irap sale a 10.600 euro. Nel Sud la riduzione del cuneo per chi assume donne e giovani sale da 9.200 a 15.200 euro.


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