IFE Italia

"Dopo quattro anni me ne vado dall’Italia"

di Gianluca Nicoletti
sabato 7 gennaio 2012

dal quotidiano "La Stampa" di sabato 7 gennaio 2012

http://www3.lastampa.it/cronache/se...

Viola vive a Roma ha trentotto anni, è laureata e disoccupata. Scoraggiata nel profondo, ha chiuso l’anno con la rinuncia definitiva a cercarsi un lavoro in Italia. La sua ricerca quotidiana di una nuova occupazione l’ha impegnata a tempo pieno dal 2007, dopo che l’azienda per cui ha lavorato per sei anni non le ha più rinnovato l’ultimo contratto a progetto. «Non mi hanno più confermato, ho cominciato a telefonare per chiedere spiegazioni, ma molto sorridenti mi hanno liquidato con il solito - ci faremo sentire - così in questi anni ho fatto il solo lavoro possibile, cercarne uno dalla mattina alla sera».

Per una disoccupata della sua età, con il suo profilo professionale, single e tutto sommato senza una provata indigenza, l’iscrizione alle liste del collocamento è un pro forma, ma senza alcuna speranza concreta di essere chiamata. «Onestamente quando ho capito che ero fuori mercato, nemmeno più mi sono fatta illusioni e ho smesso di andare a chiedere».

Nel frattempo Viola ha provato tutte le strade, disposta a impegnarsi anche in settori per lei nuovi. La costante risposta è stata sempre la stessa: troppo avanti di età e troppo «inutilmente» laureata.

«Sono andata persino a chiedere di lavorare al pubblico, in un grande outlet. Ho tentato pure la ricerca attraverso tutti i portali specializzati, ho risposto a 55 richieste per cui avevo le caratteristiche, compresa l’agente immobiliare, la segretaria da un dentista e la guardia giurata, mai nessuna risposta concreta».

Infine a capodanno Viola ha deciso di andare in Germania. «Voglio vedere cosa posso fare in questo paese che sembra che ci stia dando le mele». Questo lunedì ha salutato tutti i suoi amici su Facebook poi ha investito i suoi ultimi risparmi in un biglietto, 180 euro per un low cost per Brema, partenza oggi alle 15 dall’aeroporto di Fiumicino. Un fratello più fortunato la ospiterà per un mese nell’appartamentino che gli fornisce l’azienda per cui lavora. In cambio lei gli farà risparmiare un mese di colf. D’altronde lui è un informatico e un mercato ce l’ha. Lei con la sua laurea in Storia Moderna, ha capito che deve arrangiarsi, soprattutto in un’età in cui all’ aspetto è una teenager, ma per il mercato del lavoro è una vecchia ciabatta.

Una volta messo piede in Germania, tenterà l’avventura di un lavoro come fotografa a Berlino. «Proverò a trasformare il mio hobby per la fotografia in un possibile lavoro. Ho messo in valigia la mia Canon EOS 550B e un po’ di schede. So che a Berlino c’è un bel fermento e la creatività ha ancora un mercato. Ho il contatto di un amico già “espatriato”, laureato in storia del teatro e parla cinque lingue, ma in Italia non poteva sopravvivere scrivendo articoli per siti web».

Viola ha tutt’altro che l’aspetto di una derelitta, eppure su di lei sta passando, in maniera pesantissima, l’aspetto più angoscioso della crisi: la disoccupazione che equivale alla morte sociale. E’ una bella donna Viola, la sua famiglia appartiene alla media borghesia che ha ben lavorato negli anni felici e ora i suoi genitori potrebbero godersi la pensione, ma l’ultima dei loro figli non hanno fatto in tempo a sistemarla, la crisi per lei, come per tanti altri invisibili senza lavoro, è arrivata in anticipo.

Viola possiede un piccolo appartamento di proprietà, dove è vissuta fino a che ha potuto, ma ora è stata costretta ad affittarlo per tornare a vivere con i genitori. «Non è possibile a quasi 40 anni dormirenella mia cameretta di ragazza, avere mamma e papà addosso tutto il giorno, ma ho veramente fatto di tutto per cercare lavoro».

Anche la vita sentimentale di Viola è tracollata. «La perdita del lavoro ha condizionato moltissimo anche la storia con il mio ragazzo, che si è chiusa per crisi da disoccupazione. Dovevamo sposarci, lui all’inizio mi ha aiutato tantissimo, anche per pagare le rate della macchina fotografica, ma alla fine una donna abituata a lavorare costretta a stare a casa diventa insopportabile per chiunque». Viola sta facendo la valigia. La prossima spesa del suo esile budget saranno 30 euro per una brandina, che comprerà domani all’Ikea di Brema.


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