IFE Italia

L’aspirante

di Sylvia Plat
venerdì 27 luglio 2012

Per ricordare Sylvia Plat, poeta e femminista.

Dal sito http://www.sylviaplath.altervista.o... (a cura di Antonio Giglio)

"Poco prima dell’alba, qualche luce fende l’oscurità, lame oblique sulle ombre che s’addensano per le strade vuote e le corrono incontro. Sopraffatta, Sylvia non regge più alla tentazione. Per favore chiamare il dottor Horder, scrive su un biglietto con il numero telefonico del medico, che attacca alla carrozzina di Nick, giù in fondo alle scale, dietro il portone d’entrata. Quindi sale in casa e prepara pane e burro e due tazze di latte che posa sul comodino nella camera dei bambini. Apre la finestra, benché l’aria sia fredda, e chiude bene la porta. Sigilla ogni fessura con nastro isolante e asciugamani arrotolati, poi scende sicura verso la cucina, dove si chiude dentro, isolandosi dall’esterno con lo stesso sistema. Apre lo sportello del forno, aggiusta un panno sul ripiano per accomodare la testa e dopo aver aperto la manopola del gas, si inginocchia e affonda il viso sul morbido, gli occhi nel buio." (dalla biografia di Stefania Caracci)

L’aspirante

Prima di tutto ce li hai i requisiti? Ce l’hai un occhio di vetro, denti finti o una gruccia, un tirante o un uncino, seni di gomma, inguine di gomma, rattoppi a qualcosa che manca?

Ah no? E allora che mai possiamo darti? Smetti di piangere. Apri la mano. Vuota? Vuota. Ma ecco una mano che la riempie, disposta a porgere tazze di tè e sgominare emicranie, e a fare ogni cosa che gli dirai.

La vorresti sposare? È garantita, ti tapperà gli occhi alla fine della vita e del dolore. Con quel sale ci rinnoviamo le scorte.

Vedo che sei nuda come un verme. Che te ne pare di questo vestito- Un po’ rigido e nero, ma niente male. Lo vorresti sposare?

È impermeabile, infrantumabile, abile contro il fuoco e imbombardabile. Credi a me, ti ci farai sotterrare.

E adesso, scusa, hai vuota la testa. Ho la cosa che fa per te. Su, su, carina, esci fuori dal guscio.

Ecco ti piace questa? Nuda per cominciare come una pagina bianca ma in venticinqu’anni d’argento, d’oro in cinquanta, potrà diventare. Una bambola viva, sotto ogni aspetto. Sa cucire, sa cucinare, sa parlare, parlare, parlare.

E funziona, non ha una magagna. Qua c’è un buco, che è una manna. Qua un occhio, una vera visione. Ragazzo mio, è l’ultima occasione. La vorresti sposare, sposare, sposare?


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