IFE Italia

Sintesi Annuario Statistico

Fonte : ISTAT
giovedì 20 dicembre 2012

Volontariato

Nel 2012 risulta sostanzialmente stabile rispetto a un anno prima la partecipazione dei cittadini ad attività sociali e di volontariato. Il 9,7% delle persone di 14 anni e più è impegnato in attività gratuite di volontariato, l’8,9% in associazioni culturali, mentre il 14,7% si limita a versare soldi a un’associazione. Le attività di volontariato coinvolgono il 13,1% dei cittadini over14 al Nord, l’8,1% al Centro e il 6% nel Mezzogiorno.

Protezione sociale

Ammonta a circa 469 miliardi di euro la spesa per la protezione sociale sostenuta in Italia nel 2011, pari al 29,7% del Prodotto interno lordo (Pil). Quasi 438 miliardi (93,2% della spesa totale) sono stati spesi dalle amministrazioni pubbliche, destinati per 418 miliardi alle prestazioni per i cittadini (l’1,4% in più dell’anno precedente), con un’incidenza del 26,5% sul Pil e del 55,7% sulla spesa pubblica corrente. Più di due terzi della spesa per prestazioni delle amministrazioni pubbliche si concentra nella previdenza (67,2%), alla sanità è destinato il 24,9% e all’assistenza il restante 7,9%. L’incidenza sul prodotto interno lordo è pari al 17,8% per la previdenza, al 6,6% per la sanità, al 2,1% per l’assistenza. Fra le fonti di finanziamento dell’intero sistema di protezione sociale, i contributi sociali rappresentano il 52,9% del totale (56,3% nel 2008).

Credito

Alla fine del 2011 l’ammontare dei depositi bancari ha superato i 1.142 miliardi di euro, in aumento del 24,7% nel confronto con l’anno precedente. Quasi due terzi appartengono a famiglie e istituzioni sociali private, il 14,9% a società non finanziarie, il 3,7% ad amministrazioni pubbliche e il 9,0% a società finanziarie.

Rifiuti

Nel 2010 la quantità di rifiuti urbani raccolti si attesta a 32,4 milioni di tonnellate (ovvero 537 chilogrammi per abitante), quella differenziata arriva al 35,3%, dal 33,6% del 2009; a livello territoriale i valori più alti di raccolta differenziata si registrano al Nord (49,1%); seguono a grande distanza le regioni del Centro (27,1%) e quelle del Sud (21,2%).

Figlie/figli

Nel 2011 il numero medio di figli per donna si attesta a 1,42 a livello nazionale (1,41 l’anno precedente), ma raggiunge il valore di 1,48 nel Nord, che si conferma la ripartizione con la fecondità più alta. All’interno dell’Unione europea a 15 Paesi (dati 2010) l’Italia si colloca al quarto posto per bassa fecondità, preceduta da Portogallo (1,36 figli per donna), Spagna (1,38) e Germania (1,39).

Famiglia

Per il quarto anno consecutivo scende il numero dei matrimoni: nel 2011 ne sono stati celebrati 208.702, quasi 9mila in meno dell’anno precedente. Il matrimonio religioso resta la scelta più diffusa (60,2%), ma sono sempre di più le coppie che decidono di sposarsi davanti all’ufficiale di stato civile, da 79 mila nel 2010 a circa 83 mila nel 2011. Al Nord il matrimonio civile sorpassa quello religioso: il 51,2% ha scelto il rito civile.

Separazioni

Nel 2010 le separazioni risultano ancora in aumento (+2,6%, per un totale di 88.191 procedimenti), mentre diminuiscono lievemente i divorzi (-0,5%, pari a 54.160); nello stesso anno ogni 1.000 matrimoni si contano 307 separazioni e 182 divorzi. Prosegue la crescita dell’affido condiviso dei figli minori, che si conferma la soluzione più diffusa sia nei casi di separazione (89,8%) che in quelli di divorzio (73,8%); scende, di conseguenza, il ricorso alla custodia esclusiva dei figli alla madre, che fino al 2006 era la tipologia di affidamento più frequente (9,0% contro 58,3% del 2006 per le separazioni; 23,4% contro 67,1% del 2006 per i divorzi). I figli minori coinvolti sono 65.427 nei casi di separazione e 23.545 in quelli di divorzio.

Carceri

Alla fine del 2011 risultano in corso 22.423 misure alternative alla detenzione (affidamento in prova al servizio sociale, semilibertà, detenzione domiciliare, libertà vigilata, libertà controllata, semidetenzione), in aumento del 21,6% rispetto all’anno precedente. Queste misure riguardano donne nell’8,2% dei casi, nel 15,7% stranieri e nel 17,1% persone dipendenti da alcool e droghe. Come nel 2010, le misure più utilizzate sono l’affidamento in prova al servizio sociale (44,4%) e la detenzione domiciliare (37,3%). Diminuiscono lievemente i detenuti nelle carceri italiane: nel 2011 sono 66.897, l’1,6% in meno dell’anno precedente. Nel 4,2% dei casi si tratta di donne, mentre gli stranieri sono il 36,1%. Un detenuto su cinque lavora, in massima parte (83,8%) alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria.

Università

I giovani iscritti per la prima volta all’università nell’anno accademico 2010/2011 sono circa 288.000, circa 6.400 in meno rispetto all’anno precedente (-2,2%). Si conferma, dunque, il trend negativo delle immatricolazioni iniziato nel 2004/2005, che ha riportato il numero di nuove iscrizioni a un livello inferiore a quello rilevato alla fine degli anni Novanta. La diminuzione riguarda i corsi di laurea del vecchio ordinamento (-8,6%) e quelli di durata triennale (-1,9%), ma anche i corsi di laurea specialistica/magistrale a ciclo unico fanno registrare un calo del 3,3%. La popolazione universitaria è composta da 1.781.786 studenti, valore sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, con una mobilità territoriale piuttosto elevata.

Cultura

Oltre 40 milioni e 134.000 persone hanno visitato, nel 2011, i 424 luoghi di antichità e arte (di cui 209 musei e gallerie e 215 monumenti e aree archeologiche) presenti nel nostro Paese, con un notevole incremento rispetto all’anno precedente (quasi tre milioni in più). Nello specifico, aumentano di circa il 14% i visitatori degli istituti a ingresso gratuito (oltre un milione 803 mila) e del 4% i visitatori degli istituti a pagamento (+993 mila). Nel 2012 il 63,8% della popolazione di sei anni e oltre ha fruito di almeno uno spettacolo o intrattenimento fuori casa, una quota inferiore a quella del 2010 (67,1%). Aumentano, di conseguenza, le persone che non hanno partecipato a spettacoli o eventi culturali fuori dalle mura domestiche, cui corrisponde una quota del 35%, il valore più elevato degli ultimi sei anni. Nel generale calo dei consumi culturali, il cinema continua a raccogliere il maggior pubblico: infatti, una persona su due è andata almeno una volta a vedere un film in sala (il 49,8% della popolazione di sei anni e più).

Lavoro

Nel 2011 sono 22.967.000 gli occupati, in aumento – dopo due anni di discesa – di 95.000 unità rispetto all’anno precedente. Il risultato complessivo è la sintesi di una riduzione della componente italiana, controbilanciata dall’aumento di quella straniera (+170.000 unità). La quota di lavoratori stranieri sul totale degli occupati raggiunge il 9,8% (9,1% nel 2010). Gli occupati crescono sia nella classe di età centrale, fra i 35 e i 54 anni (+143.000 unità), sia soprattutto fra gli over55 (+151.000 unità). Il tasso di occupazione è al 56,9%, valore che si mantiene ampiamente al di sotto della media Ue (64,3%); quello maschile si attesta al 67,5%, mentre il tasso riferito alle donne si posiziona al 46,5%. Rimangono ampi i divari territoriali, con il tasso di occupazione che al Nord è oltre venti punti più elevato di quello dell’area meridionale.


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