IFE Italia

Report del Seminario "Donne nella crisi ed oltre la crisi", Lecce 11 e 12 ottobre 2014

Lidia Cirillo
sabato 18 ottobre 2014

Il report delle due belle giornate leccesi, curato da Lidia Cirllo della Rete "Donne nella crisi"

REPORT DEL SEMINARIO DEI GIORNI 11 E 12 OTTOBRE 2014

Organizzato con la collaborazione della Casa delle Donne, il seminario di “Donne nella crisi” si è svolto nella sede dell’ex-conservatorio Sant’Anna in due giornate di caldo estivo nella “Firenze del Sud”, come viene chiamata la città di Lecce.

Nel primo giorno la discussione è stata aperta da brevi interventi e si è sviluppata poi in tre gruppi di lavoro. Ada Donno e Nicoletta Pirotta hanno spiegato brevemente il senso dell’iniziativa. Ada ha articolato i concetti già esposti nel programma e ha annunciato un memorandum come contributo specifico alla discussione della Casa delle Donne. Nicoletta ha ricordato l’itinerario di “Donne nella crisi” e sottolineato i punti dell’accordo, cioè la crisi come nuova occasione di ristrutturazione per il capitale, le modalità in cui le donne vengono colpite e la capacità di essere soggetto con cui esse sono entrate nel più difficile contesto. Laura Corradi dell’università di Calabria ha parlato della triplice crisi del patriarcato, del capitalismo e dell’Occidente, delle lotte diffuse e del ruolo delle donne alla testa dappertutto delle più importanti mobilitazioni. Heidi Meinzolt della rete internazionale WILPF ha ricordato la frase di Merkel “non ci sono alternative” per dire che le reti delle piccole alternative invece esiste e funziona. Ha poi accennato al rifiuto della guerra da parte delle donne e alla figura di Gustava Heimann. Monica De Sisto del coordinamento internazionale contro il TTIP in collegamento da Milano ha illustrato i contenuti dell’accordo che attacca i pochi meccanismi democratici che restano e ha chiamato “battaglia finale” la lotta contro i trattati internazionali. Elvira Corona giornalista ha illustrato l’esperienza delle fabbriche recuperate in Argentina e dell’autocostruzione delle case in Spagna. Monica Karbowska di FAE e proveniente dalla Polonia, ha parlato dei disastri prodotti dalla direttiva Bolkenstein, della condizione delle donne nell’Europa dell’est e della perdita del diritto al lavoro. Il seminario si è poi diviso in tre gruppi tematici: sulla CRISI, sui TRATTATI e sulle CAMPAGNE auspicabili e possibili. La sera, in una cena biologica e a chilometro zero con un buon vino e un buon dolce, incontri nuovi o relazioni recuperate e amichevoli chiacchierate.

La mattina di domenica si è aperta con l’intervento di Silvana Cesari che,in collegamento da Lodi, ha illustrato l’esperienza del Comune sociale, inserendola nel contesto della crisi strutturale italiana e di un welfare non più recuperabile. E’ intervenuta dopo Sonia Mitralia con alcune considerazioni sulla crisi e sui suoi effetti ma soprattutto con l’utile descrizione di lotte di donne in Grecia, in modo particolare di donne di pulizie che sono riuscite a difendere il loro posto di lavoro con una resistenza coraggiosa e prolungata. Sono intervenute poi Tajana Kurtiqi e Klodi Shanto, provenienti dall’Albania: Tania ha portato i saluti della sua organizzazione; Klodi ha osservato che nel suo paese le donne non sembrano ancora consapevoli delle loro forza. Tatiana Montella del collettivo romano femminista /queer Degeneri ha presentato l’iniziativa svoltasi a settembre e voluta da un insieme di collettivi di giovanissime. L’iniziativa consiste nel tentativo di redazione di un manifesto, a cui “Donne nella crisi” è stata invitata a partecipare. Tatiana ha ricordato che il collettivo ha già partecipato all’iniziativa del camper ed potrebbe essere disponibile a partecipare a un’altra eventuale campagna. Ci sono poi state le restituzioni dei tre gruppi di lavoro, gli interventi dell’assemblea e la presentazione del contributo della Casa delle Donne di Lecce, di cui saranno inviati i testi.

Ha concluso Lidia Cirillo ricordando l’origine di “Donne nella crisi” nella Marcia Mondiale, esperienza in Italia conclusa. La rete nasce dall’esigenza di coordinare in specifiche occasioni e su iniziative decise insieme gruppi femministi già esistenti con un proprio lavoro e una propria autonomia. Non per costituire un ennesimo gruppo. Non esistono comitati centrali che dicano a ciascuna che cosa deve fare, ma solo possibilità di fare rete con iniziative centrali a cui si può scegliere una volta di partecipare e la successiva di non partecipare. E’ stato poi letto il testo conclusivo già inviato alla lista e che è stato condiviso dalle compagne presenti.


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