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Una bella campagna a cui è cosa buona aderire!
"Come possiamo accendere qualche luce nel tempo buio che viviamo? Aggrapparsi alla speranza appare ridicolo. Ma di quale speranza parliamo? C’è ad esempio la speranza come forza sociale in grado di trasformare il mondo: è la speranza che non ha nulla a che fare con il desiderio né con l’ottimismo, perché non prevede la delega e non è diretta al futuro quanto alle possibilità latenti del qui e ora. (...)"
"Il 23 aprile scorso, in Senato è passato l’emendamento al Decreto legge 19/2024 che prevede il finanziamento delle associazioni antiabortiste per operare nei consultori attraverso i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Le Regioni potranno avvalersi «della collaborazione di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel campo del sostegno alla maternità» per l’organizzazione dei servizi consultoriali. Quindi, dei gruppi antiabortisti. Non si tratta di un fatto nuovo ma, adesso, gode di un chiaro sostegno politico, messo su carta.(...)"
"Dal 24 luglio all’11 agosto 2024, cioè tra poche settimane, si terranno a Parigi i Giochi Olimpici.In questa trentatreesima edizione, per la prima volta nella storia dei giochi, gareggeranno lo stesso numero di atlete e atleti. Non si creda però che sia stato facile raggiungere questo obiettivo. Era il lontano 1922 quando ebbe inizio la lunga lotta delle sportive per il diritto a partecipare alle gare. Nello sport, come in ogni altro ambito della vita, ciò che le donne hanno ottenuto è stato grazie al loro impegno collettivo, allo loro tenacia, alla loro consapevolezza di non voler essere più “secondo sesso”. Nel mondo sportivo è stato, ed è, forse più difficile che in altri contesti per il pregiudizio, ancora duro a morire, secondo il quale il concetto di “forza e fatica” che lo sport presupporrebbe male si abbinerebbe alle caratteristiche di “grazia e gentilezza” tipiche del genere femminile (ahimè!).(...)"
Il link per leggere l’articolo gentilmente pubblicato dalla rivista on line "Granello di sabbia" di Atta-Italia
"Intersezioni femministe" pubblica, nel nuovo numero della rivista on-line di transform italia , un recente video di Judith Butler, (con sottotitoli in italiano attivabili cliccando sull’icona sulla destra) girato al "Gaza Solidarity Encampmenti" di Bologna, nella cui universitá, come scrive Paola Guazzo nell’introduzione, "la filosofa ha tenuto fra l’altro l’apprezzatissima lectio magistralis intitolata Fascist Passions, titolo di impatto che vale già il contenuto. Butler, americana di origini ebraiche, partecipa anche a un avvenimento fuori dalle mura universitarie, in un luogo non anodino, dove l’impegno è messo a nudo e non è solo chiacchiera accademica anche queer."
Intervento in video di Lea Melandri sul lavoro di riproduzione sociale e domestica, un lavoro costantemente rimosso.
"Il lavoro di cura e il lavoro domestico, confusi con l’amore, con l’altruismo materno, con l’ambigua collocazione dell’essere femminile, sospeso tra sacralità e determinismo biologico, non riescono ancora oggi a essere visti e riconosciuti per quello che sono sempre stati: sostegno materiale e affettivo al potere e al privilegio di un sesso, ma, per estensione, anche di una classe, di una razza. (...)"
"Recentemente il governo ha approvato un emendamento al PNNR che consente alle associazioni antiabortiste l’ingresso ai Consultori pubblici (quei pochi rimasti!). Al contempo il ministro dell’Istruzione ha firmato un protocollo d’intesa con le associazioni combattentistiche e partigiane per consentire il loro ingresso nelle scuole specificando che l’intesa non riguarda solo l’ANPI perché quest’ultima non può avere il monopolio sul tema della resistenza e della lotta di Liberazione. (...)"
Nella rubrica "Intersezioni femministe" di Transfrorm’Italia è stato pubblicato il ink di un testo su Silvia Federici. Al di là se si condivide o meno il pensiero della filosofia femminista vale la pena leggerlo.
"(...) Le più recenti riforme attuate in Italia (la legge Fornero del 2021, il Jobs Act del 2016), in linea con le trasformazioni avvenute sin dagli anni Novanta in un’ottica di deregolamentazione e neo-liberalizzazione del mercato del lavoro, hanno reso sempre più precarie e instabili le carriere di tante persone, acuendo i divari di genere. (...)"
Buon 1 maggio femminista e intersezionale
"(...) Nonostante le insidie che il tema porta con sé ci è sembrato che valesse la pena inserirlo fra i temi della rubrica che abbiamo voluto chiamare “intersezioni femministe” proprio per dare conto delle tante tendenze, posizioni, storie, pratiche che segnano e caratterizzano il femminismo nel suo divenire. Inoltre abbiamo voluto pubblicare testi sul tema del “femminismo islamico” nel numero che precede il 25 aprile, cioè la giornata in cui nel nostro Paese si festeggia la liberazione dal regime tirannico e dispotico del fascismo, perché ci sembrava utile ricordare l’esistenza di altre resistenze e lotte di liberazione che, in tempi e modi differenti, ancora si stanno caparbiamente compiendo. In particolare quelle che riguardano le donne i cui percorsi di liberazione sono ancora ben lungi dall’essersi compiuti, non solo nei paesi di religione musulmana.(...)"
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