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MATERIALI DI APPROFONDIMENTO

Documenti,articoli,testi elaborati e/o scelti da IFE Italia su argomenti specifici

Articoli di questa rubrica


La strage degli innnocenti (7.3 Pace,violenza, ambiente, guerre,sicurezza)

di Maria Di Pietro
lunedì 30 ottobre 2023

Gli attacchi, via terra-mare-cielo, del governo israeliano su Gaza, come feroce ritorsione a quanto commesso, da Hamas il 7 ottobre scorso, non sembra una guerra ma un genocidio. Quello del popolo palestinese.

Con il popolo palestinese. Free Palestine.



Ribelliamoci alla nuova nakba, senza giustizia non c’ è pace. (7.3 Pace,violenza, ambiente, guerre,sicurezza)

di Alessandra Mecozzi
lunedì 23 ottobre 2023

Un’ottima riflessione di Alessandra Mecozzi, profonda conoscitrice della Palestina e cara compagna di strada.



Le spogliarelliste di Los Angeles hanno ottenuto un sindacato. Ma la danza non è finita. (7.2 Eguaglianza,economia, diritti,welfare)

di Suhauna Hussain
mercoledì 18 ottobre 2023

“È incredibile ciò che queste ballerine sono riusciti a fare. Sindacalizzare qualsiasi luogo è difficile. Sindacalizzare uno strip club è molto più difficile”, dice Frankie Butler, un membro della Writers Guild of America. (...)

Il link per leggere l’articolo



Palestina (7.3 Pace,violenza, ambiente, guerre,sicurezza)

di Pasqualina Napolitano
venerdì 13 ottobre 2023

Conoscere o ricordare la storia consente di capire meglio il presente.



“Israele punisce i palestinesi dal 1948, senza fermarsi un attimo” (7.3 Pace,violenza, ambiente, guerre,sicurezza)

di Gideon Levy
martedì 10 ottobre 2023

Gideon Levy è editorialista di Ha’aretz e saggista israeliano.

Fonte:https://contropiano.org/documenti/2...



L’impennata delle guerre di genere (7.1 Genere,classe,razza,potere,democrazia,laicità)

di Nuria Alabao
venerdì 6 ottobre 2023

"Le fake news, le teorie del complotto, le esagerazioni, il linguaggio millenarista o espresso in toni apocalittici hanno guadagnato spazio nella politica contemporanea, spinti come sono dall’emergere delle nuove estreme destre. Le loro espressioni, potenziate dal panico morale, si adattano bene alle questioni di genere e sessuali, spazi particolarmente sensibili capaci di risvegliare perfino le coscienze più dormienti, di arruolare guerrieri del mouse per le battaglie social più sanguinose.(...)"

Nuria Alabao è una gionalista, ricercatrice, antropologa e femminista spagnola.

Il link per leggere l’interessante articolo.



Classe, femminismo, intersezionalità (7.1 Genere,classe,razza,potere,democrazia,laicità)

di Lidia Cirllo
domenica 1 ottobre 2023

Pubblichiamo il link con un intervento di Lidia Cirillo, nostra maestra di pensiero e compagna di strada, su clesse e femminismo.

"(..)Come la storia dimostra, l’incontro tra marxismo e femminismo non si realizza una volta per tutte. In questa fase della vicenda politica l’esigenza di un nuovo incontro si verifica in un contesto assai diverso da quello della prima e della seconda ondata. Il marxismo conosce infatti una crisi profonda, non tanto dal punto di vista dell’elaborazione teorica quanto da quello della presenza nella lotta di classe, delle sue forme organizzative e di una discussione legata a un’esperienza di pratiche. Mentre questa crisi si consumava, le donne hanno conosciuto un’ascesa legata a esigenze economiche del capitalismo stesso e a elementi di natura culturale e politica. Idee che un tempo erano esclusive del femminismo si sono diffuse. Sono cresciute la presenza e la credibilità del movimento LGBTQ+. Questa dinamica inversa non poteva durare oltre un certo limite: una lotta di classe in larga misura unilaterale (cioè di parte padronale) ha innescato un ciclo politico globale di destra e con questo il rischio di un arretramento complessivo. Si può ipotizzare che in questo contesto tocchi alle donne femministe e marxiste il compito di prendere l’iniziativa di ricostruire una classe nel senso che Marx attribuisce al termine, a partire questa volta dalla sua componente femminile (...).

Il testo è tratto dalla rubrica "Intersezioni femministe" di Transform!Italia



Suggestioni femministe sull’apocalisse (7.3 Pace,violenza, ambiente, guerre,sicurezza)

intervista a Yayo Herrero
martedì 26 settembre 2023

“Il primo elemento del movimento ecologista è la necessità di articolare economie centrate su ciò che realmente la terra può produrre. Ciò significa iniziare a chiederci quali siano le necessità umane da sostenere, quali siano le produzioni di cui abbiamo bisogno e infine quali siano i lavori socialmente necessari. L’altro elemento che ricaviamo dal pensiero ecologista è che siamo esseri interdipendenti, ovvero i nostri corpi sono vulnerabili, sono finiti e devono essere curati tutta la vita e specificatamente in alcune parti del ciclo vitale. Chi storicamente si è occupato di farlo sono le donne, non perché siamo geneticamente più dotate nel farlo, ma perché il patriarcato assegna in forma non libera l’obbligo di occuparsi della cura dei corpi principalmente alle donne.(..)"

L’intervista è tratta dalla rubrica "Intersezioni femministe" nella rivista di Transform!Italia



Per una critica del nesso donna/natura (7.3 Pace,violenza, ambiente, guerre,sicurezza)

Alice Dal Gobbo
venerdì 22 settembre 2023

(...) si ragiona sui nodi chiave del femminismo ecologico, a cominciare dalla critica, molto dibattuta, del nesso donna/natura. E si mostrano anche le relazioni che esistono tra ecofemminismo e altre prospettive (quella decoloniale, antispecista, queer e quella della decrescita). (...)



Abolizionismo, femminismo, internazionalismo (7.1 Genere,classe,razza,potere,democrazia,laicità)

di Elisabetta Raimondi
martedì 19 settembre 2023

"Non riesco a immaginare un femminismo che non sia anche anticapitalista. E non riesco a immaginare un abolizionismo che si basi sul fuorviante presupposto che sia possibile abolire prigioni, polizia, servizi protettivi per famiglie e tutti gli altri aspetti del sistema carcerario in un regime capitalista che non riconosca le connessioni tra quelle istituzioni e il capitalismo. Per conseguire appieno i suoi scopi l’abolizionismo deve abbracciare il socialismo, poiché quel che è in discussione non è tanto il processo per liberarci di quelle istituzioni repressive, quanto il tipo di società che dobbiamo creare per non dover contare su questo tipo di istituzioni per la sicurezza e la protezione. Possiamo avere sicurezza e protezione solo se c’è un’abitazione per tutte e tutti, la sanità pubblica, l’istruzione gratuita… Non può esistere un femminismo davvero incisivo che non sia anche abolizionista e non possiamo avere un abolizionismo del tipo che intendiamo senza abolire anche il patriarcato. Così come non può esserci un femminismo abolizionista senza la visione di una società completamente trasformata, la visione di una società socialista."



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