Heidi Meinzolt è un’attivista femminista e pacifista tedesca. E’ stata membra del Comitato Esecutivo del Partito Verde Europeo dal 1992 al 1998. Ha lasciato il partito nel 2000. Dagli anni ‘80 fa parte del Women’s International League for Peace and Freedom (WILPF).
"La fase che si è aperta dopo la lunga turbolenza seguita alla crisi del 2008 e alla pandemia, è segnata dal predominio del capitale finanziario che lascia il campo a un nuovo scontro interimperiale, alta inflazione ed emergenza climatica. (...) "
" (...) Forse è il momento di prendere le distanze da queste passioni per capire come funzionano, ma anche per trovare passioni nostre: il desiderio di una libertà condivisa equamente; di un’uguaglianza che realizzi le promesse democratiche; di riparare e rigenerare i processi vitali della Terra; di accettare e affermare la complessità delle nostre vite all’interno dei nostri corpi; di immaginare un mondo in cui il governo sostenga la salute e l’istruzione per tutti, in cui tutti possiamo vivere senza paura, sapendo che le nostre vite interconnesse hanno ciascuna uguale valore."
"Nel libro “Libere di amare. Donne lesbiche, bisessuali, fluide a Cuba” (ES, 2024) sono raccolte venti storie di vita di donne cubane lesbiche, bisessuali, fluide, diverse per provenienze, formazioni, età, mestieri e religioni che hanno lottato per esprimere il proprio modo di vivere e amare. Sono racconti toccanti che esprimono, al contempo, coraggio e vitalità.
Il coraggio di donne che discriminazione, abusi, violenza non sono riusciti a piegare e che sono in grado, proprio per questo, di non assoggettarsi al potere patriarcale restando fedeli a se stesse."
Una recensione su corpi, razza, classe e sport. Un punto di vista femminista, portato avanti anche da un uomo, come fa in questo articolo di Gianni Montieri.
"....perché il femminismo non è un progetto di diritti per le donne ma un percorso di trasformazione della società."
25 novembre: anche nel nostro Paese il movimento femminista e transfemminista di NonUnaDiMeno ha portato in piazza centinaia e centinaia di persone per ribadire che la violenza maschile sulle donne ( ogni tre giorni ne viene uccisa una per mano di un maschio di "famiglia") è l’espresione di una volontà di potere e di dominio dura a morire. Il femminicidio è un fenomeno strutturale e come tale andrebbe affrontato.
E c’è qualcuno che pensa che il patriarcato non esista.....
Tratto da : https://transform-italia.it/sul-con...
"In Germania, dopo la rottura con il Partito della Sinistra (Die Linke), Sahra Wagenkechnet ha intrapreso un proprio percorso politico che l’ha portata a dare vita ad un’associazione e poi, nel gennaio di quest’anno, ad un partito vero e proprio: il BSW che sta per “Bündnis Sahra Wagenknecht” (“Coalizione Sahra Wagenknecht”). Con questo partito si è presentata alle elezioni regionali in Turingia ed in Sassonia e lo scorso settembre in Brandeburgo piazzandosi al terzo posto in tutti e tre le regioni, rispettivamente con il 15,8, l’11,8 e il 13,5% dei voti. Voti raccolti soprattutto nelle periferie e nei quartieri popolari.
Per dare conto dei fondamenti teorici di un partito, in grado fin dalla sua fondazione, di ottenere non pochi consensi, Wagenkechnet ha scritto un libro pubblicato anche in Italia, con la prefazione di Vladimiro Giacché, dal titolo Contro la sinistra neoliberale.(...)"
"La nostra Costituzione è un testo che va maneggiato con cura ed è naturale che quest’attenzione debba essere massima da parte di tutti i cittadini nel momento in cui il disegno di cambiamento investa i suoi punti chiave. Non è frequente che i costituzionalisti, i cultori professionali della Carta, prendano posizione collettivamente sottoscrivendo pubblici appelli. Molti di loro sono più favorevoli a prese di posizione individuali, magari nello spazio più protetto delle aule universitarie o in audizioni o convegni. Ci sono però dei momenti nella vita di un Paese nei quali il progetto di cambiamento delle regole fondamentali assume un significato preoccupante. Sono questi i tempi nei quali alcune personalità di altissimo valore morale pur non essendo “addette ai lavori”, sentono la necessità di uscire allo scoperto per denunciare possibili pericoli. (...)"
"Intersezioni femministe" pubblica, nel nuovo numero della rivista on-line di transform italia , un recente video di Judith Butler, (con sottotitoli in italiano attivabili cliccando sull’icona sulla destra) girato al "Gaza Solidarity Encampmenti" di Bologna, nella cui universitá, come scrive Paola Guazzo nell’introduzione, "la filosofa ha tenuto fra l’altro l’apprezzatissima lectio magistralis intitolata Fascist Passions, titolo di impatto che vale già il contenuto. Butler, americana di origini ebraiche, partecipa anche a un avvenimento fuori dalle mura universitarie, in un luogo non anodino, dove l’impegno è messo a nudo e non è solo chiacchiera accademica anche queer."
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MATERIALI DI APPROFONDIMENTO
7.1 Genere,classe,razza,potere,democrazia,laicità
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