Documenti,articoli,testi elaborati e/o scelti da IFE Italia su argomenti specifici
Heidi Meinzolt è un’attivista femminista e pacifista tedesca. E’ stata membra del Comitato Esecutivo del Partito Verde Europeo dal 1992 al 1998. Ha lasciato il partito nel 2000. Dagli anni ‘80 fa parte del Women’s International League for Peace and Freedom (WILPF).
"La fase che si è aperta dopo la lunga turbolenza seguita alla crisi del 2008 e alla pandemia, è segnata dal predominio del capitale finanziario che lascia il campo a un nuovo scontro interimperiale, alta inflazione ed emergenza climatica. (...) "
" (...) Forse è il momento di prendere le distanze da queste passioni per capire come funzionano, ma anche per trovare passioni nostre: il desiderio di una libertà condivisa equamente; di un’uguaglianza che realizzi le promesse democratiche; di riparare e rigenerare i processi vitali della Terra; di accettare e affermare la complessità delle nostre vite all’interno dei nostri corpi; di immaginare un mondo in cui il governo sostenga la salute e l’istruzione per tutti, in cui tutti possiamo vivere senza paura, sapendo che le nostre vite interconnesse hanno ciascuna uguale valore."
Pubblichiamo "l’intervento che Paola Guazzo ha preparato per la “Scuola femminista” del Partito della Sinistra Europea che si è tenuto il 31 gennaio e l’1 e il 2 febbraio 2025 a Córdoba, presso la Facoltà di Lettere e filosofia. Uno scritto che si conclude con un anelito di speranza che auspica resistenza e lotta : “Ecco, io penso che una rete di resistenza femminista ai neofascismi e neofondamentalismi, base ideologica patriarcale dei conflitti, potrebbe essere utile da avviare anche a partire dal nostro incontro. Non partiamo sconfitte in partenza. Possiamo ancora vincerla, la nostra guerra”. Ci sembra un auspicio quanto mai opportuno."
"Ramallah. C’è una guerra israeliana fatta di posti di blocco in Cisgiordania. L’esercito israeliano sta attuando la punizione collettiva contro milioni di palestinesi in Cisgiordania, dove ha aumentato il numero di posti di blocco militari a 898. Ogni checkpoint è progettato per essere un luogo di molestie, umiliazioni e ostruzione del movimento.(...)"
"Nel libro “Libere di amare. Donne lesbiche, bisessuali, fluide a Cuba” (ES, 2024) sono raccolte venti storie di vita di donne cubane lesbiche, bisessuali, fluide, diverse per provenienze, formazioni, età, mestieri e religioni che hanno lottato per esprimere il proprio modo di vivere e amare. Sono racconti toccanti che esprimono, al contempo, coraggio e vitalità.
Il coraggio di donne che discriminazione, abusi, violenza non sono riusciti a piegare e che sono in grado, proprio per questo, di non assoggettarsi al potere patriarcale restando fedeli a se stesse."
Una recensione su corpi, razza, classe e sport. Un punto di vista femminista, portato avanti anche da un uomo, come fa in questo articolo di Gianni Montieri.
"....perché il femminismo non è un progetto di diritti per le donne ma un percorso di trasformazione della società."
Sulla liberazione di Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestrata e poi incarcerata in Iran.
"Gli Stati uniti si preparano all’insediamento di Donald Trump. Quella cerimonia, dice Chris Carlsson, certificherà molte cose. La prima: il neoliberismo e la democrazia liberale, non solo negli Usa, sono morti. La seconda: Trump e i suoi accoliti si preparano al grande teatro della crudeltà per umiliare e mettere “al loro posto” prima di tutto donne e neri. La terza: dalla crisi delle democrazie emerge ovunque un capitalismo clientelare con un vasto apparato di sorveglianza tecnologico per controllare il dissenso. La quarta: non dobbiamo essere affranti e sentirci impotenti, questo sistema che prende forma non funzionerà, entrerà in crisi, probabilmente a partire dalle conseguenze delle crisi ambientale e climatica. “La sorveglianza ad alta tecnologia, il mercato e la manipolazione delle menti possono arrivare solo fino a un certo punto. Alla fine la capacità umana di autonomia e resistenza (e noia) sconfiggerà gli sforzi di autocrati imbranati che non comprendono la complessità sociale e pensano di poter imporre l’obbedienza alla società attraverso la repressione e la punizione. Questa roba non funziona…”
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