IFE Italia

Report dell’incontro aperto del gruppo di lavoro su "Libertà delle donne e fondamentalismi"

Sabato  26 novembre 2016 (10.00/13.00) - Roma, Casa Internazionale delle donne
domenica 4 dicembre 2016

Un estratto del report che dà conto di un percorso collettivo che continua.

L’incontro è stato partecipato e proficuo. Introdotto da una breve sintesi del percorso del gruppo e da quattro comunicazioni sui contenuti sinora condivi (materiali che alleghiamo) l’incontro ha consentito un confronto ricco di osservazioni e spunti di riflessione.

Grazie alla qualità del confronto (che è stata una costante anche negli altri incontri del gruppo di lavoro) e considerata la positiva valutazione sulla necessità di un convegno internazionale sul tema, si assume definitivamente la decisione di organizzare un convegno internazionale sul tema fra aprile/maggio del 2017 e di utilizzare i prossimi incontri del gruppo di lavoro per articolare ancora meglio i contenuti e convenire sugli aspetti organizzativi, costituendo ad hoc sottogruppi specifici.

1) Ecco in sintesi le osservazioni emerse riguardo ai contenuti:

a) sul termine "fondamentalismo" benché articolato al plurale, servirebbe un di più di ragionamento perché esso, nel confronto con donne di altre culture, porta con sé elementi di incomprensione se non di divisività che sarebbe bene evitare;

b) il "filo rosso" che lega le tre differenti nature dei fondamentalismi che abbiamo individuato - religioso/ideologico, mercantile e tecnico-scientifico - non appare sufficientemente chiaro ed andrebbe quindi meglio dettagliato per fare in modo che il nesso fra i tre aspetti sia più evidente. Se ne è comunque sottolineato il comune carattere assolutistico e impositivo. Per alcune questo nesso è dato in particolare dal riconoscimento della natura e della funzione dei sistemi di potere che governano il mondo, patriarcato e capitalismo il cui micidiale intreccio rischia di condurci alla barbarie;

d) sarebbe utile indagare di più il rapporto fra patriarcato e religione/i ed affermare il valore universale della laicità intesa come principio fondante l’autodeterminazione di ciascuno/a e quindi come precondizione per l’affermazione dei diritti universali. Per alcune la laicità oltre ad un principio è anche un metodo attraverso il quale mettere in discussione dogmi e verità assolute, identità statiche e appartenenze acritiche. Altre ancora hanno messo in luce gli aspetti di ambiguità se non di pericolosità di un multiculturalismo acritico che lungi dal garantire la libertà di ciascuna/o rischia di divenire un alibi alla diffusione di culture misogine e violente nei confronti in particolare dell donne;

e) la critica alle identità ed alle appartenenze imposte od auto-imposte è un antidoto ineludibile all’imporsi dei fondamentalismi. E’ stato anche sottolineato come sia complicato definire linearmente identità ed appartenenze nella misura in cui spesso ciascuna/o è un insieme (un archivio diceva qualcuna) di identità e di appartenenze non necessariamente imposte;

g) molti interventi hanno convenuto sull’importanza della questione tecnico-scientifica sottolineando come sia indispensabile confrontarsi in modo originale su questo tema che sempre più sta invadendo (e controllando) le nostre vite. La sfida è saper rifiutare oscurantismo ed onnipontenza assumendo come discrimine la coscienza del limite. Molte hanno sottolineato l’importanza di aprire un confronto su questi aspetti;

h) alcuni interventi infine hanno sottolineato la necessità di definire meglio chi sia il "nemico" e quali le complicità e per cercare le alleanze capaci di alludere ad altri modelli di convivenza.

2) Ed ecco le prime suggestioni organizzative sul convegno:

- si conviene di organizzare il convegno per sessioni e non per tavoli, con una plenaria iniziale e finale;
- come data si ipotizzano aprile massimo maggio 2017;
- il convegno avrà dimensione internazionale mantenendo la finalità precipua di affrontare il tema facendo dialogare pratiche che alludono ad una alternativa di fronte all’avanzata dei fondamentalismi;
- per quanto riguarda le traduzioni è venuto il suggerimento di coinvolgere una scuola di traduzione (che avrebbe già dato la sua disponibilità);
- se ve ne fosse necessità l’Università Orientale di Napoli potrebbe dare un supporto logistico anche se la sede più adeguata è senza dubbio la Casa Internazionale delle Donne di Roma;
- il “Paese delle donne” è disponibile a pubblicare le nostre comunicazioni via via che procederemo nel nostro percorso, purché inviamo il tutto composto in forma di articoli;
- si conviene di organizzare dei piccoli gruppi di lavoro per affrontare specificatamente singoli aspetti. Si propongono: un gruppo sulla comunicazione: uno sulla ricerca fondi; uno sugli aspetti logistico-organizzativi (inviti, viaggi, pernottamenti, traduzioni, ….)


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