IFE Italia

ALTERSUMMIT : ATENE 7,8,9 GIUGNO 2013

REPORT a cura di Chiara Fioroni, Nicoletta Pirotta e Rosa Calderazzi
martedì 11 giugno 2013

Dopo la tre giorni di Atene, il report e le prime sintetiche osservazioni.

Report delle assemblee di “Altersummit” di Atene a cui abbiamo partecipato anche a nome della lista italiana "donne nella crisi"

l’ALTERSUMMIT a differenza degli incontri del FORUM SOCIALE, con il quale condivide la dimensione internazionale, si è strutturato sulla logica della convergenza. Mentre nei Forum gli incontri erano organizzate da singole associazioni o reti o movimenti ( e quindi potevano essere anche centinaia), ad Atene si sono organizzate assemblee tematiche (solidarietà, salute, lavoro, antirazzismo e antifascismo, democrazia, immigrazione, pace, ...) preparate attraverso un lavoro di condivisione e convergenza fra tutte le associazioni,reti, movimenti ed organizzazioni impegnate nei singoli temi. L’obiettivo dell’incontro era quello di individuare concrete azioni comuni.

Questo metodo è stato utilizzato anche per organizzare l’assemblea delle donne che ha aperto l’ALTERSUMMIT.

Assemblea delle donne. 7 giugno 2013, ore 12.00/14.00 La partecipazione è stata buona, Circa 150 presenze di donne (ed anche uomini) provenienti da : Grecia, Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Polonia, Austria, Belgio,Ungheria.

L’assemblea è stata aperta , positivamente, da due interventi concordati e condivisi. Quello presentato da Evelyn (Belgio) e Nicoletta (Italia) lo stiamo traducendo.

Ne è seguito un dibattito di buon livello di dibattito nel quale abbiamo presentato la nostra della campagna di solidarietà.

Gli aspetti essenziali emersi dal dibattito possono essere così riassunti : il peggioramento della condizione delle donne è comune in tutti i paesi europei; tale peggioramento presenta delle specificità di genere nel senso che la crisi fondata sul debito e le conseguenti politiche di austerità esasperano da una parte le storiche diseguaglianze fra generi e ne creano altre legate all’ulteriore precarizzazione del lavoro ed allo smantellamento di quel che resta del welfare pubblico.

Le donne però resistono e si organizzano. In particolare dal Portogallo, dall’Italia ( anche grazie alla nostra lista), dalla dalla Grecia (fra cui l’iniziativa su cui sta lavorando Sonia) Spagna, dalla Francia e dalla Polonia sono presenti iniziative di resistenza e di solidarietà.

Per questo le amiche del Belgio hanno proposto cercare convergenze di azioni su tre assi specifici : salute, lavoro, violenza e omo/lesbofobia. La nostra campagna dunque potrebbe essere inserita in una possibile azione comune europea sul diritto alla salute delle donne.

L’assemblea ha avuto però due limiti:
- chi ha condotto non ha sufficientemente impedito l’ennesima descrizione della situazione nei diversi paesi ed il semplice elenco di iniziative specifiche quando invece si sarebbe dovuto fare in modo che si proponessero e si discutessero iniziative comuni;
- l’assenza di un documento finale condiviso, capace di individuare precisi azioni comuni sulle quali produrre azioni concrete.

Abbiamo comunque preso contatti oltre che con le amiche greche con le quali già siamo in contatto, anche con alcune francesi, portoghesi e polacche per capire come costruire l’azione comune sul diritto delle donne alla salute.

Assemblea sul diritto alla salute ed ai sistemi sanitari pubblici, 7 giugno 2013 h. 16.00/18.00

La partecipazione è stata alta con un centinaio circa di presenze, moltissime delle quali dalla Grecia, e poi Francia, Inghilterra, Italia, Spagna, Cecoslovacchia, Germania….

Abbiamo avuto conferma che tutti si sistemi sanitari pubblici sono stati rimessi un discussione attraverso la privatizzazione, Con la direttiva europea 492 ( nei confronti della quale si sta verificando la possibilità di dare vita ad un referendum abrogativo) la privatizzazionme ha ricevuto ulteriore impulso attraverso la messa in concorrenza dei servizi ed il finanziamento pubblico alle strutture privato. Tutti hanno riconosciuto che quanto sta avvenendo in Grecia èun laboratorio europeo con l’obiettivo di utilizzare il pagamento del debito come clava per tagliare le risorse pubbliche alla sanitá. Altre interventi oltre il nostro hanno messo in luce come la salute riproduttiva delle donne sia particolarmente sotto attacco (contraccezione, gravidanza, aborto, parto, …)

Si è positivamente affermata l’importanza della solidarietà sia sul piano umanitario sia ancor di più sul piano politico per riaffermare il diritto universale alla salute, che va garantito anche in mancanza di un lavoro salariato, e l’imprescindibilità del sistema sanitario pubblico, l ’unico in grado di rendere esigibile tale diritto.

L’assemblea si è conclusa con un appello nel quale, oltre a quanto sopra detto, si dà informazione di un questionario che verrá diffuso in tutto Europa per raccogliere i dati sulla situazione sanitaria concreta in ogni paese, non per fare l’ennesima constatazione della situazione ma come strumento per individuare lotte comuni.

Interessante infine l’esperienza di disobbedienza civile di alcuni medici greci di strutture pubbliche che continuano a garantire le prestazioni sanitarie a tutte/i ma specialmente a coloro che hanno perso il diritto all’assistenza pubblica gratuita a causa delle normative legate al debito

Assemblea generale di presentazione del Manifesto dei Popoli, 7 giugno h. 18.00 / 20.00

La presentazione del manifesto dei popoli che vi alleghiamo, nell’assemblea generale con molte/i delle e dei partecipanti (circa 2000 in totale, con una presenza soprattutto estera rispetto alla Grecia, la crisi ovviamente incalza e agisce sulla partecipazione democratica) ha messo in luce i temi centrali dell’incontro.

ALTERSUMMIT si è chiuso con la manifestazione di sabato 8 giugno 2013 h. 19.00 ( in concomitanza con quella del Gay Pride che abbiamo incontrato in piazza Syntagma, la principale del centro di Atene) nella quale lo spezzone femminista si è fatto sentire e vedere con canti,balli e slogans fatti propri da tutta la manifestazione.

Pur se il clima generale è stato segnato dall’inquietudine per un futuro che non offre molte chance all’ottimismo e pur nella difficoltà che patiscono le organizzazioni, sociali, sindacali e politiche che vogliono costruire un’alternativa all’esistente, noi pensiamo che l’incontro dell’ALTERSUMMIT ha consentito ,positivamente rispetto degli incontri precedenti come Forum Sociale , di lavorare su analisi già condivise per trovare convergenze su azioni azioni concrete.

Nel difficile quadro attuale lo consideriamo un buon modo di procedere.


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