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Report dell’incontro su “Fondamentalismi e libertà delle donne” tenutosi sabato 9 aprile a Roma, presso la Casa internazionale delle donne.

a cura di Ada Donno, Milena Fiore, Nicoletta Pirotta, Antonia Sani
lunedì 18 aprile 2016

In apertura, Antonia Sani a nome delle promotrici ha sottolineato il carattere del tutto informale e interlocutorio dell’incontro, che vuole essere secondo quanto preannunciato nella convocazione “arbitraria”, preparatorio di eventuali successivi incontri più allargati. Ha quindi brevemente illustrato le ragioni che ci hanno ispirate e le finalità che hanno mosso le quattro “convocatrici” (Antonia, Sani, Ada Donno, Milena Fiore e Nicoletta Pirotta) nel rivolgere alle altre presenti l’invito a compiere insieme quello che è stato definito “percorso collettivo di confronto ragionato e di azione con l’obiettivo di approdare ad un’iniziativa pubblica e possibilmente internazionale sul tema dei fondamentalismi e la libertà delle donne”.

In via preliminare è stata proposta, sia in riferimento al metodo di lavoro che alle finalità dell’incontro, la dimensione collettiva del percorso che si intende affrontare, intendendo con “collettivo” non la somma delle individualità che occasionalmente convergono nella direzione stabilita, e non solo il prodotto di una occasionale comunicazione in rete, ma la costruzione di un terreno condiviso di riflessione e azione. La seconda sottolineatura proposta si riferisce al termine “fondamentalismi” che non casualmente viene usato al plurale: intendiamo infatti focalizzare tutte le forme di integralismo, siano esse basate su presupposti religiosi, ideologici, filosofici, culturali, etnici o economici. In questo senso ci proponiamo un recupero della laicità, intesa come capacità di saper “distinguere” e comprendere la complessità dei fenomeni (cosa che è precisamente l’opposto dell’approccio univoco e unilaterale dei fondamentalismi).

Su queste premesse ci proponiamo di arrivare alla costruzione di iniziative pubbliche, nelle quali però non si esaurisca la nostra azione, ma che anzi aprano ulteriori percorsi di ricerca e azione. Elemento fondante di questo percorso sarà la ricerca dell’incontro con le “altre” e gli “altri”, donne e uomini che appartengono a culture e civiltà diverse, ma si propongono di superare l’idea pregiudiziale della “alterità” come irrimediabile e immodificabile.

E’ stato precisato che non intendiamo in questa ricerca focalizzare esclusivamente l’Islam, né la questione dell’immigrazione, ma affrontare la le forme di integralismo ovunque siano presenti e suonino come chiamata allo “scontro di civiltà”(in Medio Oriente come nell’Europa dell’Est, nel Maghreb come in America Latina o nell’occidente capitalistico). Ne è scaturita una discussione densa e articolata che ha messo a fuoco punti di vista, desideri ed esigenze di ciascuna, che possiamo così riassumere:
- poiché ciascuna porta con sé inevitabilmente in questo percorso esperienze e pensieri elaborati in percorsi precedenti, da essi non si può prescindere e ne va tenuto giusto conto: la scommessa è riconoscerli, nominarli e farli incontrare ricostruendoli storicamente.
- La nostra riflessione non potrà prescindere dal contesto geo-politico nel quale tutte e tutti siamo inseriti e che ci condiziona nelle nostre relazioni; né d’altra parte possiamo ignorare le interconnessioni tra le diverse sfere del nostro pensare ed agire (ad es. religiosa, culturale, sociale, economica, politica).

Questo ci porterà ad incontrare le molte facce degli integralismi e a misurarci con la specificità dei vari fondamentalismi (religiosi e identitari, etnico-nazionalistici, comunitari, ideologici, ecc.) da indagare in relazione alla libertà delle donne e da contestualizzare. A tal proposito, si è sottolineato che i fenomeni del nazionalismo e del comunitarismo assumono significati ed effetti ben diversi per la libertà delle donne a seconda che ci si riferisca ai paesi capitalisti-neocolonialisti (dove prendono la forma del fascismo o del leghismo) oppure ai paesi in via di liberazione dal colonialismo e dal neocolonialismo (vedi l’America Latina, dove assumono significati di liberazione inediti anche per le donne).

Discutendo del nesso fra laicità e femminismo, si è detto che la stessa parola laicità ci sta stretta, pur distinguendola dal “laicismo”, se le attribuiamo il senso comunemente corrente così come si è determinato negli ultimi due secoli in Europa, e rischia di essere divisiva in vista di un eventuale incontro con la realtà del femminismo islamico. Tuttavia è anche vero che non possiamo pensare di rinunciare a ciò che faticosamente abbiamo costruito per noi nel momento in cui andiamo all’incontro con l’altro/altra.

Probabilmente un primo passo da fare è trovare un senso nuovo condiviso tra noi per alcune parole chiave che contrassegneranno il nostro percorso. Abbiamo convenuto che una prima parola su cui lavorare è proprio “laicità”. ( Una forma entro la quale il concetto di laicità può presentarsi senza dare subito luogo a “un muro” è l’analisi delle proprie appartenenze, rivisitate alla luce del “pensiero critico”,); siano esse intese come appartenenza religiosa, politica, ideologica, patriottico-nazionale, occidentale, patriarcale, ecc. Ci è parso indispensabile infatti dare un senso condiviso alle parole fondanti del nostro percorso; pertanto, se incontriamo parole “divisive”, non le rimuoviamo, ma ne discutiamo più approfonditamente.

A questo tema potremo dedicare il nostro prossimo incontro. Abbiamo convenuto anche non ci interessa un approdo meramente speculativo-teorico del nostro percorso, ma che vogliamo puntare sulla sua capacità di avere un potere trasformativo della realtà. Abbiamo quindi discusso sulle forme da dare a questo nostro percorso: approdare immediatamente ad un convegno ci sembra prematuro, non è facile comporre in un convegno tutte le suggestioni venute da questo primo incontro. Ma, pur non escludendo questo approdo, pensiamo ad una campagna di lungo periodo che tenga insieme e dia valore alle esperienze e alle pratiche che in esso si andranno incontrando. Un percorso itinerante e per tappe tematiche che, partendo dalla frammentazione attuale, approdi a nuove condivisioni.

Come passo successivo a questo primo incontro assai ricco di spunti e suggestioni, si è proposto di incontrarci con le stesse modalità a Firenze entro un mese o poco più a partire da oggi, in data da definire quanto prima, mettendo a tema la laicità come “pensiero critico dell’appartenenza”. A questo secondo incontro potremo invitare altre donne che riteniamo possano aiutarci a sviluppare e approfondire il tema. Nel frattempo la comunicazione fra noi potrà continuare via email.

Roma, 9 aprile 2016

Report curato da Ada Donno, Milena Fiore, Nicoletta Pirotta, Antonia Sani.


In risposta a:

Report dell’incontro su “Fondamentalismi e libertà delle donne” tenutosi sabato 9 aprile a Roma, presso la Casa internazionale delle donne.

6 gennaio 202115:28, di johndd110
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