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Come può cambiare l’Europa.

Il rapporto "“How can Europe change”
domenica 6 novembre 2016

Fin dall’inizio della crisi finanziaria nel 2008, un intenso dibattito ha attraversato l’Europa, sfidando le priorità delle politiche ufficiali. È stata infatti la società civile europea a dare voce alla domanda di mettere uno stop alle politiche di austerità, con l’obiettivo di promuovere politiche di uguaglianza, di inclusione sociale e di benessere, anche ambientalmente, sostenibile. Un largo e variegato insieme di proposte e analisi, a cui il nuovo Rapporto curato da Thomas Fazi per conto di Lunaria e realizzato all’interno del progetto europeo ISIGrowth (LINK) – How can Europe change? Civil society proposals for policy alternatives on socially inclusive and sustainable growth (Working Paper No. 33/2016) – prova a dare, per la prima volta, una sistematizzazione, con l’obiettivo di offrirne una analisi integrata e coerente.

Il Rapporto passa in rassegna e documenta come la società civile europea ha risposto alla crisi e le proposte politiche che ne sono emerse. Politiche macroeconomiche, tasse, finanza, commercio e investimenti, politica industriale, sostenibilità ambientale, lavoro e salari, disuguaglianze e democrazia: ogni sezione include una analisi critica del tema – dal punto di vista della società civile europea – e una parte dedicata alle proposte che sono emerse.

Alcuni considerazioni finali possono essere tracciate. Innanzitutto la società civile europea dimostra una vitalità intellettuale che meriterebbe di essere riconosciuta e pienamente integrata nel dibattito accademico e politico. Spesso, le organizzazioni della società civile europea sono state spesso in grado di anticipare le conseguenze negative di alcune politiche economiche europee con una accuratezza decisamente superiore a quella dimostrata dalle statistiche ufficiali della Commissione europea, della Banca centrale o del Fondo monetario. Tanto è vero chee, come ha notato anche Joseph Stiglitz, le critiche della società civile, inizialmente ignorate, sono in alcuni casi poi state condivise dalle organizzazioni politiche ufficiali. Non solo: se prendiamo ad esempio le questioni della sostenibilità ambientale, vediamo che le argomentazioni sviluppate negli anni dalle organizzazioni ambientaliste hanno ottenuto un significativo riconoscimento nell’agenda politica adottata dalla COP21. Certo: non si può negare che la maggior parte delle proposte censite dal Rapporto abbiano avuto una scarsa ricezione da parte dei politici. È vero che le istituzioni europee si sono mostrate sempre più distanti dalla società. Ma questo ha a che fare senz’altro anche con la frammentazione che spesso caratterizza le organizzazioni della società civile e dalla sua incapacità di coordinare le azioni su un livello sia nazionale che europeo.

Colmare la distanza che separa la dimensione istituzionale europea e quella sociale è una delle sfide maggiori che la società civile europea deve fronteggiare. Il Rapporto di ISIGrowth intende muoversi in quella direzione.

Per scaricare il rapporto in originale: http://www.isigrowth.eu/2016/10/25/...


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Come può cambiare l’Europa.

12 luglio 201908:55, di Jack
Meaningful article on the report reviews and documents on how European civil society has answered to the catastrophe and the policy proposals that have emerged. Jack, Being as an academic writer delivering best essay help with the best quality at pocket-friendly price at Quality Dissertation in UK.


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