L’incontro, proposto dal gruppo organizzatore del Convegno internazionale “La libertà delle donne nel XXI secolo: oltre i fondamentalismi (Roma, 24-25-26 ottobre 2017) , aveva come scopo quello di costituire un gruppo di lavoro che ragionasse su alcuni degli stimoli e delle proposte scaturite dal Convegno. Mantenendo le scelte di fondo che hanno caratterizzato l’iniziativa: l’ottica femminista, la dimensione internazionale, il confronto tra analisi e pratiche, la partnership con “Transform!Europe”.
L’obiettivo è quello di arrivare entro questa primavera a valutare la fattibilità di un nuovo convegno internazionale da tenersi all’inizio del 2019, sui seguenti temi (tutti o alcuni).
Sul piano dei contenuti si è proposto:
di indagare il tema del lavoro, e del suo senso, nel contesto del capitalismo finanziarizzato e di un patriarcato sempre più integralista e nell’intreccio fra produzione e riproduzione sociale, domestica e biologica (si vedano a questo proposito le riflessioni sul tema di Nancy Fraser, Silvia Federici, Tania Toffanin, Cinzia Arruzza, Sabrina marchetti…);
di domandarci al contempo se sia possibile immaginare un cambiamento del senso, della struttura e della forma del lavoro senza mettere in discussione l’intero sistema patriarcal-capitalista;
di confrontarci con analisi e pratiche che alludono ad una differente gestione del potere, ad un diverso modo di intendere la produzione e la riproduzione, a differenti modello di società e di relazioni umane. Cioè di ragionare sulle forme della politica per ridare un senso a parole quali libertà, eguaglianza, giustizia, democrazia.
Durante l’incontro, nel quale si è confermato la bontà delle proposte avanzate, si è dato vita ad una discussione utile e proficua che ha individuato alcuni elementi di fondo sui quali continuare a lavorare.
In sintesi eccone alcuni:
l’importanza, per quanto riguarda il lavoro, del dare visibilità a narrazioni ed esperienze individuali per mettere in luce quanto sia difficile per i soggetti che vivono una costante condizione di precarietà lavorativa riuscire a prendere coscienza di tale condizione per poter immaginare un cambiamento individuale e collettivo. Raccogliere “storie ed inchieste di lavoro e non lavoro” centrate specificamente sulle donne – compresa l’alternanza scuola/lavoro e la violenza sul lavoro (vedi esempio di Hard Rock Cafè denunce di CLAP a Roma...)
la necessità di intrecciare narrazioni ed esperienze con analisi e riflessioni capaci di offrire orizzonti di senso che svelino la pervasività dell’ideologia neo-liberista nel mercificare ogni aspetto della nostra vita e nel produrre in serie sfruttamento, precarietà, insicurezza, infelicità. In proposito Monica Di Sisto segnala per il 20-21 aprile a Roma (ex lavanderia) si terrà l’incontro di 50 ricercatrici/tori sul rapporto fra lavoro/gestione della città/movimenti di altra economia sul tema della produzione del valore: come funziona la produzione e la distribuzione, come si può creare valorizzazione nelle filiere di economia alternativa.
l’utilità di confrontarsi con teorie e pratiche di differenti modelli di società che sono in campo in diverse parti del mondo per offrire esempi concreti e praticabili di alternativa ai sistemi dominanti.
Si è convenuto perciò di iniziare con una ricognizione e mappatura delle analisi e delle pratiche che aiutino il nostro lavoro di ricerca, approfondimento, riflessione collettive e con l’individuazione dei soggetti, individuali e collettivi espressione di tali analisi e pratiche, che potrebbero essere contattati in riferimento ai tre temi trattati, ecco un primo quadro:
A) una mappatura del lavoro precario ma insieme anche delle esperienze di costruzione di alternative lavorative (realtà produttive autogestite in forme cooperative, coworking ecc.) in Italia, ma anche Grecia Spagna e Portogallo. Per l’Italia a partire da Roma, Firenze, Milano, Napoli, Lecce-Bari)
B e C) riflessioni ed esperienze di nuovo modo di vivere/nuove forme della politica/diverso modello sociale: in Italia (es. Lucia e Siesta Roma, Je’ So pazzo Napoli, esperienze in comuni italiani cfr. rete comuni solidali (RECOSOL- Roberta Ferruti), in Grecia (Elleniko e altro...), Kobane, Messico Argentina Brasile ( Via campesina – mondo sindacale argentino)
Ci siamo lasciate prevedendo una videoconferenza dopo la metà di aprile per fare il punto della situazione.
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