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appello a favore di Nasrin Sotoudeh, avvocata e attivista iraniana da molti mesi in carcere

lanciato da Libere Tutte, Il Giardino dei ciliegi, Associazione Artemisia, Il Melograno
martedì 12 luglio 2011

Esprimiamo la più profonda preoccupazione per l’avvocata Nasrin Sodouteh, che, per essersi esposta come attivista nella difesa dei diritti umani, in particolare delle donne, è stata arrestata dalle autorità iraniane il 4 settembre 2010 ed è ancora in carcere

Nasrin Sotoudeh è rinchiusa in carcere in seguito alla sua coraggiosa attività, accusata di fare propaganda contro il regime e di attentare alla sicurezza nazionale.

Per questo è stata condannata, il 9 gennaio scorso, a 11 anni di carcere, oltre al divieto di esercitare la professione legale e di lasciare l’Iran per 20 anni. Madre di due bambini di dieci e tre anni, ha potuto vederli soltanto due volte in questi mesi, da dietro uno schermo di vetro. E’ ancora segregata in una cella di isolamento, nonostante che per il codice penale iraniano sia illegale tenere i detenuti in cella d’isolamento dopo che sono stati formulati i capi di imputazione e dopo l’inizio del processo. In questo periodo si sono susseguiti appelli di persone famose come Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace, interventi di istituzioni, raccolte di migliaia di firme. Le è stato conferito il premio Giglio d’oro 2010 dal Comune di Firenze e assegnato, nel 2011, il premio PEN da parte dell’associazione degli scrittori americani. Nasrin Sotoudeh ha fatto per tre volte lo sciopero della fame e della sete, con gravi conseguenze per la sua salute. Ma le autorità iraniane continuano a tenerla reclusa, ignorando le campagne a suo favore e le sue richieste, muovendo anzi nuove accuse contro di lei (ad esempio, quella di non avere rispettato la norma che impone alle donne di portare il velo). E’ necessario quindi sviluppare ulteriormente le iniziative per la sua liberazione perché non è tollerabile che una persona sia condannata e detenuta, contravvenendo ad ogni norma internazionale, unicamente per aver svolto la sua professione di avvocata a tutela di chi ne aveva bisogno. Dobbiamo moltiplicare gli sforzi per la liberazione di Nasrin Sotoudeh. Facciamo pressione in tutte le forme possibili: con prese di posizione delle assemblee elettive, dei governi, con interventi delle organizzazioni internazionali, con lettere di protesta al governo iraniano, con sit-in davanti alle ambasciate iraniane. Nasrin Sotoudeh deve essere rilasciata immediatamente, senza condizioni, come devono essere rilasciate/i tutte/i coloro che in Iran ed in altri Paesi sono detenute/i perché lottano per la difesa dei diritti umani.



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