IFE Italia

In diretta da Atene.

mercoledì 19 giugno 2013.

Durante l’Alter Summit europeo (Atene 7 e 8 giugno) e nei giorni successivi della mia permanenza in Grecia mi sto rendendo conto meglio delle condizioni sociali delle classi medie e proletarie. Con varie leggi del governo di coalizione sono stati tagliati d’imperio stipendi e pensioni, prima quelli del settore pubblico e poi quelli del settore privato. Nello stesso tempo si e’ proceduto a licenziamenti massicci nel settore pubblico. Il risultato naturalmente e’ la diminuzione dei consumi (basta girare per Atene per notare migliaia di negozi chiusi) e la difficolta’ di onorare il pagamento dei mutui sulla casa (in Grecia c’e’ stata, quasi come in Spagna, una grossa bolla immobiliare). Per quanto riguarda il pagamento degli affitti , fortunatamente, per adesso i proprietari di casa non hanno proceduto all’”escrache” (sfratto e pignoramento) come in Spagna, e, sotto la pressione delle lotte, stanno concedendo brevi dilazioni di pagamento. Come sappiamo, la risposta popolare e’ stata forte: vari scioperi generali anche di 48 ore, creazione del movimento “Io non pago” (formato soprattutto da disoccupate/i e e precarie/i) , nascita di un’esperienza di autogestione nella fabbrica Voimo, nei pressi di Salonicco. E si stanno sviluppando concrete azioni di solidarieta’ popolari in sostituzione delle carenze statali: dalle associazioni di quartiere per aiuto reciproco alle mense collettive, al supporto in campo sanitario. Ormai sono migliaia i medici e personale sanitario che hanno messo in piedi centri di salute e farmacie solidali che curano gratuitamente le tante persone che non possono permettersi i costi degli ospedali, che sono doppi per gli immigrati. Esistono ormai una 40ina di centri in tutta la Grecia, 3 o 4 ad Atene, tra cui Helleniko, a cui si chiede anche cibo per donne e bambini denutriti. Come spesso accade, sono le donne le prime vittime di questa situazione, che rinunciano ad avere figli proprio per l’alto costo del parto. E intanto, in mancanza di centri di educazione sessuale, gli aborti, specie tra le giovanissime, stanno aumentando (lo scorso anno 300 mila su una popolazione totale di 11 milioni di persone). In questa situazione, drammatica ma vivace, si e’ verificato il colpo di mano di Samaras, leader di Nuova Democrazia, uno dei 3 partiti che compongono il governo di coalizione. Con un decreto (non firmato dagli altri due partiti e condannato dalla Corte di giustizia) Samaras ha ordinato il licenziamento di 2600 giornalisti e impiegati di ERT, la TV pubblica, e in pratica la chiusura di quest’ultima (che ha anche 3 orchestre sinfoniche), togliendole le frequenze tanto che ora ERT trasmette attraverso Internet. Una prova di forza grave che pero’ sembra destinata all’insuccesso grazie al non appoggio del PASOK e soprattutto alla resistenza popolare: sciopero nazionale dei giornalisti, sciopero generale, presidio permanente dell’ERT, manifestazioni in varie citta’. Staremo a vedere. Si potrebbero prospettare l’uscita dal governo di Nuova Democrazia (appoggiata solo da Alba Dorata) e nuove elezioni. Siryza , (forza politica di sinistra, ndr) e’ presente in tutte le manifestazioni.

Rosa Calderazzi


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