IFE Italia

La morte di Mariam Moustafa è inaccettabile.

giovedì 22 marzo 2018.

La morte di Mariam Moustafa è inaccettabile.

È inaccettabile morire a diciott’anni. Morire di botte, massacrata dalle tue coetanee.

Mariam era nata in Italia, a Ostia. La sua famiglia, di origini egiziane, si era trasferita a Nottingham quattro anni fa per cercare stabilità economica. Figlia del mondo, Mariam è stata uccisa dalla violenza nazionalista e xenofoba, che in Inghilterra è stata una, pur se non l’unica, motivazione profonda della Brexit. Fa male osservare come delle giovani donne inglesi di 16 e 17 anni abbiano interiorizzato l’odio razzista e sessista al punto da agire violenza fisica e psicologica su una coetanea. Per mesi hanno tormentato Mariam, l’hanno chiamata “black rose” e aggredita fino a romperle una gamba. Provoca rabbia la superficialità colposa dei medici che hanno soccorso Mariam e l’imbarazzante silenzio delle autorità italiane che non riconoscono in lei una cittadina a tutti gli effetti.

La morte di Mariam è frutto di una violenza che intreccia le linee del colore, del genere e della classe per colpire soggettività percepite come nemiche, subalterne, estranee. Che cos’è il “bullismo” in questo contesto? Forse questo fenomeno andrebbe letto al di là dell’emergenza, anche come manifestazione sempre piùaccettabile, istituzionale e perfino trendy, dell’odio e della sopraffazione, come terreno di espressione della violenza sistemica che pervade la società e riafferma discorsi discriminatori, razzisti e patriarcali.

Con Mariam nel cuore, continuiamo a batterci per il diritto di andare e di restare. Perché ogni ragazza possa vivere libera dalla paura e dall’odio razzista.

Non Una Di Meno - Roma


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