Con tristezza voglaamo ricordare Bia Sarasini con le parole della Casa Internazionale delle Donne.
"Ora che l’evento che temevamo si è compiuto, ora che è arrivata la notizia dolorosa della morte di Bia, la prima reazione è stata quella di andare a rileggere i suoi scritti, per cercare di sentire ancora la sua voce femminista autorevole, saggia, raffinata. Una voce e una persona, un’amica che ci manca terribilmente già dai mesi della sua malattia. Eravamo abituate a cercare la sua interpretazione, la sua lettura degli accadimenti; nelle sue parole trovavamo nuovi nessi e nuove possibilità di senso. Non le era estraneo nessun tema, dalla crisi della sinistra alla apertura verso le nuove aggregazioni politiche, dallo sciopero delle donne dell’8 marzo alla problematicità della gestazione per altri fino alla denuncia del gap salariale tra uomo e donna ancora nel gennaio di quest’anno (“ questa è una rapina continua e aggravata”) o alle considerazioni in merito allo stupro di Firenze, quando constatava, come altre volte e insieme ad altre, che “la libertà delle donne è il cuore dello scontro politico”. E poi, le sue riflessioni all’interno della SIL, sull’epica femminile, sulle personagge e sulle figure di donna nell’immaginario di autrici e autori: una proposta anche politica, la sua, giacché, come ha scritto, “se il mondo reale è abitato da figure di donne che irritano e inquietano, forse è nella narrazione che si trovano strumenti per cambiare, per mutarne il senso” Grazie Bia, con amore. Le donne della Casa Internazionale di Roma "
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