IFE Italia

Sull’incontro fra Governo e parti sociali per discutere della manovra economica

venerdì 5 agosto 2011.

Il vertice punto per punto

Intorno al tavolo il premier Silvio Berlusconi, il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta, i ministri Tremonti, Sacconi, Romani, Matteoli, Calderoli, Gelmini, Brunetta, Romano, Fitto e Bernini, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Bonanni e Angeletti, il presidente e il direttore generale dell’Abi, Mussari e Sabatini, e la presidente di Confindustria, Marcegaglia.Questi i punti dell’accordo futuro.

Pareggio di bilancio

Pareggio di bilancio quale "obbligo istituzionale e condizione essenziale per il ritorno alla normalità nei mercati finanziari" si legge nel documento finale. Sì, ma come? La proposta di azzerare il fabbisogno nell’ultima parte del 2011 rischia di gravare sul 2012, quindi "riteniamo che si debbano prendere provvedimenti strutturali capaci di incidere sulle tendenze di fondo della spesa pubblica. Guardando alla struttura della spesa pubblica è evidente che non si può prescindere da interventi per aumentare la produttività del pubblico impiego e per modernizzare il sistema di welfare”.

Costi della politica

“Non è possibile chiedere sacrifici agli italiani senza contemporaneamente procedere a tagli effettivi e credibili a tali costi" è stata la premessa delle parti sociali. A cui ha fatto seguito una bacchetta ai loro interlocutori: "Fare una commissione significa solo rinviare". Ridurre i costi delle assemblee elettive e degli organi dello Stato, abolire le Provincie, accorpare o consorziare i piccoli comuni è la ricetta proposta.

Liberalizzazioni e privatizzazioni

Per le parti sociali occorre un grande piano da avviare subito. Nello specifico bisogna: "avviare la dismissione e la valorizzazione del patrimonio pubblico, incentivare gli enti locali a dismettere patrimoni immobiliari e società di servizi consentendo loro di utilizzarne i proventi per spese d’investimento superando gli attuali vincoli del Patto di Stabilità, intervenire su alcune delle situazioni critiche segnalate dall’Antitrust e procedere alla liberalizzazione delle professioni".

Sblocco degli investimenti

Servono misure eccezionali per sbloccare le opere già finanziate con risorse pubbliche e private, rimuovendo gli ostacoli normativi alla realizzazione delle opere con particolare riguardo alla logistica e all’energia. Fondi europei per il Mezzogiorno a partire da quelli dell’anno in corso, perderli sarebbe "inaccettabile". In più, "modificare il titolo V della Costituzione per recuperare a livelli appropriati la strategia delle grandi reti ed evitare sovrapposizioni di competenze”.

Pubblica amministrazione

Per le parti sociali “non è più rinviabile una riforma strutturale che permetta un recupero di produttività", accelerando l’utilizzo di nuove tecnologie, contrastare l’evasione potenziando la fatturazione elettronica e riducendo l’uso contante. "Al tempo stesso vanno evitate misure di vera e propria oppressione fiscale nei confronti dei contribuenti”.

Mercato del lavoro

“Alla luce delle gravi difficoltà del Paese le parti sociali proseguiranno l’impegno per modernizzare le relazioni sindacali” proseguendo, come ha sottolineato in conferenza stampa la presidente di Confindustria, la strada intrapresa il 28 giugno scorso con l’accordo interconfederale. Inoltre servono “politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy di qualità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, sfruttando il potenziale di penetrazione commerciale all’estero delle imprese italiane” senza dimenticare un piano energetico per la green economy “con una visione al 2020” e sostenendo “i processi di ricerca e innovazione delle imprese cominciando con il rendere immediatamente operativo il credito d’imposta previsto dal dl Sviluppo”.

L’incontro prima del vertice Più punti in comune che in dissenso. Almeno cinque, messi nero su bianco in un documento condiviso. Sindacati e Confindustria uno di fianco all’altro non si erano mai visti: di per sè la crisi economica ha già compituo un piccolo miracolo. Le associazioni di imprese e lavoratori, convocate stamani in foresteria dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, si presenteranno al tavolo del governo con un documento comune focalizzato su cinque punti in tutto nell’esigenza di dare una sterzata alle rifome italiane. "Diremo che bisogna decidere subito su fisco, costi della politica, energia, municipalizzate e infrastrutture, e darsi più da fare" ha detto il leader Cisl, "bisogna superare la logica dei veti che ha bloccato per troppo tempo lo sviluppo del Paese". Di "provocazione" e non di proposta del Governo parla la leader della Cgil Susanna Camusso, specificando che "ci sono cinque punti che disegnano interventi e proposte per la crescita da approvare tutti, ma c’è una distanza sulle privatizzazioni".


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